Giornata Mondiale dei poveri

poveroPAPA FRANCESCO: «OGNI POVERO POSSA TROVARE IN NOI ACCOGLIENZA»

La Giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco lo scorso anno con la lettera apostolica «Misericordia et misera» focalizza l’attenzione della Chiesa sul tema della povertà. Riflettiamo con don Ronel D'Orsi, rettore del seminario di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno.

Chi sono i poveri?

«Credo sia importante collegare il termine povertà con essenzialità, misura che ci aiuta a definire il povero come colui a cui manca l’essenziale. Da questo possiamo ben capire che il mondo della povertà è più vasto di ciò che sembrerebbe. Ogni ambito della vita dell’uomo ha a che fare con un’essenzialità e chi ne è privo è povero».

Quali sono le povertà del nostro tempo?

«Le povertà di oggi sono quelle di sempre anche se si tingono di sfumature diverse. Al di là di quella economica non si può sorvolare sulla povertà relazionale da cui scaturiscono miserie di altro tipo come, ad esempio, quella affettiva. Non vorrei tacciare la tecnologia di colpevolezza di tal senso ma non è di aiuto: ragazzi, giovani e, sempre di più, adulti che confondono virtuale e reale al punto da mettere sullo stesso piano la stretta di mano, l’abbraccio ad un emoticon di qualsivoglia genere».

Ha un’esperienza da raccontare?

«Desidero parlare di una caratteristica che spesso si accompagna alla povertà e di cui faccio continuamente esperienza nel ministero: l’umiltà. La semplicità delle persone che si avvicinano per chiedere aiuto a volte è disarmante, ma nello stesso tempo di sprone a tenere sempre alta la guardia affinché, come ci chiede Papa Francesco, ogni povero possa trovare in noi accoglienza, comprensione e aiuto».

Lucia Giallorenzo

«Facciamo nostro l’esempio di san Francesco, testimone della genuina povertà. Egli, proprio perché teneva fissi gli occhi su Cristo, seppe riconoscerlo e servirlo nei poveri» (Papa Francesco).