Liturgia della Domenica - 2 Dicembre

misericordia 2La vita del cristiano è un cammino incontro al Signore. La Chiesa è la Sposa che attende Gesù, il suo Sposo. Noi siamo come dei pellegrini: non dobbiamo distrarci e dissiparci, perdere la memoria di Cristo, attardarci per via.

MOSTRACI, SIGNORE, LA TUA MISERICORDIA

Entriamo oggi in Avvento, un tempo di attesa. Nel Vangelo Gesù ci invita a un atteggiamento preciso: «Vegliate in ogni momento!». L’attesa è connessa con la vigilanza. Vegliare significa acuire lo sguardo per riconoscere, in quelli che ai più potrebbero sembrare i segni di una fine inevitabile, i germogli di un nuovo inizio. Un mondo vecchio, segnato dal peccato, muore, ma perché in esso sta nascendo un mondo nuovo, nel quale è presente la potenza di vita del Risorto. 

Dobbiamo vegliare per discernere, in una storia che sembra destinata al fallimento, l’agire di Dio che compie quelle «promesse di bene» annunciate da Geremia (I Lettura). Colui che attendiamo è il germoglio di Davide: egli viene a far germogliare nel mondo la novità di Dio, che deve rinnovare la nostra esistenza. Infatti, il segno inequivocabile di un mondo diverso, è la nostra possibilità, generata dalla grazia del Veniente, di «crescere e sovrabbondare nell’amore», come Paolo scrive ai Tessalonicesi (II Lettura). Più che osservare con preoccupazione i segni di un mondo che finisce, il nostro amore deve diventare segno profetico del mondo nuovo che nasce.