Liturgia della Domenica - 24 Marzo

conversione

Dio è paziente. Gli avvenimenti personali e pubblici possono diventare occasione per una riflessione, per cambiare i nostri pensieri, i nostri desideri e le nostre scelte operative. A ognuno Dio dà la sua opportunità. - Oggi celebriamo la XXVII Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.

CONVERTITEVI: «IL REGNO DEI CIELI È VICINO»

Rimaniamo meravigliati leggendo il racconto della chiamata e della missione di Mosè (I Lettura). Nel suo peregrinare di pastore, Mosè arriva al monte di Dio, l’Oreb (“il tenebroso”). Attraverso la fiamma del roveto Dio si manifesta a Mosè. A lui rivela il suo nome: Jahvè, che significa: «Io sono colui che sono». Dio non è un idolo, ma si rivela come Dio vivo, sempre vicino e presente in mezzo al suo popolo. Dio invia Mosè a liberare gli Israeliti dalle sofferenze della schiavitù egiziana. È una missione che supera le forze umane. Paolo (II Lettura) rievoca il cammino degli Ebrei nel deserto, quando il popolo ricevette tutti i doni necessari alla vita, l’acqua e la manna. Questi, come figure del Battesimo e dell’Eucaristia, indicavano già un rapporto con Gesù Cristo. 

Il Vangelo ci aiuta a comprendere il significato di incidenti tragici e morti violente. La parabola del fico senza frutti ci invita ad abbandonare la convinzione che alla colpa segua il castigo e non sia possibile il perdono. Chi sbaglia può rinnovarsi e cambiare. Dio è paziente, ma il tempo di cui disponiamo per convertirci è breve. Approfittiamo del «momento favorevole» della Quaresima!