Liturgia della Domenica - 4 Novembre

gesu nicodemo«Amore verso Dio…Amore verso il prossimo ». Sono due comandamenti che si illuminano a vicenda. Come le due ante di una porta. C’è un rapporto vitale tra la risposta d’amore verso Dio e verso i fratelli. A ciascuno di noi una verifica seria.

AMERAI IL SIGNORE DIO TUO E IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO

Nella colletta chiediamo al Signore: «Donaci la grazia dell’ascolto». È quanto leggiamo nel brano dal libro del Deuteronomio (I Lettura): l’invito di Mosè al popolo d’Israele: «Ascolta Israele… tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore». Queste parole Gesù le fa sue e le richiama allo scriba del Vangelo che chiede quale è il primo dei comandamenti. La tradizione giudaica contava seicento tredici precetti. Gesù gliene indica uno solo: l’amore per Dio e per il prossimo. Queste parole accompagnavano il cammino del popolo d’Israele: amare il Signore con tutta la propria vita. È tutto l’uomo che è interessato e coinvolto all’amore. 

Se ci compromettiamo con Cristo con tutto il nostro essere, possiamo accostarci al regno di Dio e ascoltare da Gesù le stesse parole che ripete allo scriba: «Non sei lontano dal regno di Dio». Abbiamo bisogno di essere sostenuti in questo cammino verso il Regno. La risposta l’abbiamo nella lettera agli Ebrei (II Lettura). Per mezzo di Gesù possiamo avvicinarci a Dio perché egli è sempre vivo per intercedere a nostro favore. 

GESÙ, «VIA, VERITÀ E VITA»

«Io sono la via, la verità e la vita» dice Gesù di se stesso (Gv 14,6a). E questa sua definizione viene subito motivata dalle parole che seguono: «Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6b). 

Gesù è la «via» perché solo mediante la sua parola e la sua persona è possibile avere la piena rivelazione di chi è Dio. La tradizione biblica vedeva nella Legge, nella Sapienza e nella Parola dei profeti la «via» per conoscere ed entrare in comunione con Dio. Ora invece è Gesù la «via» tracciata per noi per camminare verso Dio e incontrarlo. 

Gesù è la «verità» non in senso filosofico o intellettuale, come intendiamo noi oggi questo termine. 

Nel Vangelo secondo Giovanni la «verità » indica la rivelazione che di Dio ci ha fatto conoscere in modo definitivo Gesù: «Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato » (Gv 1,18). 

La definizione di Gesù come «vita» è resa visibile da lui quando afferma che la sua persona è offerta «per la vita del mondo» (Gv 6,51) e che la sua vita è un vivere «per il Padre» (Gv 6,57). Questi tre “titoli” di Gesù hanno ispirato il cammino della Chiesa (pensiamo al magistero dei papi Leone XIII e san Giovanni Paolo II) e la spiritualità cristiana da sant’Agostino al beato Giacomo Alberione (a lui si deve la particolare invocazione a Gesù come «Maestro, Via, Verità e Vita»).