Liturgia della Domenica - 2 Giugno

ascensioneIn Cristo che oggi sale al cielo la Chiesa festeggia anche l’umanità redenta, che entra con lui nella gloria del Padre. Tra le vicende del mondo fissiamo con speranza lo sguardo al cielo, dove raggiungeremo il nostro Capo nella gloria. Oggi si celebra la 53ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali: «Siamo membra gli uni degli altri».

DALLA CONTEMPLAZIONE ALLA TESTIMONIANZA CONCRETA

La liturgia odierna ci invita a non restare a guardare in alto, quasi estraniandoci dai problemi esistenziali della vita, ma a scendere nel campo della testimonianza concreta. Gesù, salendo al cielo, non si è separato da noi, ma ci ha assicurato una continua, seppure diversa, presenza in mezzo a noi. La duplice descrizione della sua ascesa al cielo (I lettura e Vangelo) non è un semplice fatto di cronaca, ma un eloquente segnale che ci proietta all’interno di una nuova umanità inaugurata da Cristo per noi. Una umanità elevata dalla grazia e liberata dal peccato. 

Elevato prima sul trono della croce, ora Cristo risorto viene elevato nella gloria al di sopra dei cieli e ci dona la forza del suo Spirito per andare ovunque tra le genti «fino ai confini della terra», per testimoniarlo e riconoscerlo soprattutto nei più bisognosi. Sostenuti da lui ora possiamo uscire dalla comoda bambagia da cui vorremmo restare avvolti, per un infantile senso di sicurezza e protezione per affrontare con la gioia e il coraggio di una fede adulta tutte le incognite della vita, certi della sua presenza dentro di noi.