Inizia la Quaresima 2024

quaresima giudaSi apre davanti a noi il tempo della Quaresima. Da oggi fino al prossimo 28 marzo la liturgia ci invita a vivere e a celebrare questo tempo che deve predisporci a celebrare la Pasqua del Signore che vivremo dalla Messa in Cena Domini alla Domenica di Risurrezione [Passione, Morte e Risurrezione]. Ai nostri giorni sono poche o forse nulle le sollecitazioni che ci invitano a coniugare intensamente questo tempo con la nostra vita. È perciò un impegno che dobbiamo assumerci personalmente, come famiglia, come comunità... quello della Quaresima. La celebrazione della Pasqua il prossimo 31 marzo sarà il risultato di questo cammino. Se lo avremo vissuto, se ci saremo impegnati, se avremo percorso questo itinerario intensamente la Pasqua sarà festa di luce e di risurrezione, altrimenti lo sappiamo, il calendario ci ricorderà che sarà Pasqua ma su altre coordinate vivremo questo giorno!

 

È importante allora che fin da questo primo giorno entriamo con il passo giusto in questo tempo. Il rito delle ceneri prima di tutto ci ricorda ciò che siamo: polvere! E questo richiamo, che ha un sapore anche penitenziale (cospargersi il capo di cenere), deve non farci dimenticare che siamo di passaggio in questo mondo. Polvere eravamo e polvere, cenere, torneremo. “Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai”, dice una delle due formule del rito di imposizione delle ceneri. La Quaresima deve portarci a tornare all’essenziale. Deve essere un tempo nel quale tornare a Dio con tutto il cuore. Non occorrono cose particolari ma la semplicità di un cuore che si lascia incontrare dal suo Signore. La sobrietà, l’invito alla carità, la preghiera, il digiuno sono termini di un vocabolario che deve farsi avvolgere dalla Parola di Dio. Nella Parola di Dio ascoltata e accolta quotidianamente possiamo scoprire il significato dell’elemosina. Privarci del superfluo per donare a chi non ha nemmeno l’essenziale. Mettere al centro l’attenzione per l’altro, per quelle che possono essere le sue povertà... non solo materiali ma anche spirituali. La preghiera fatta con assiduità ci porta a rientrare in noi stessi, a mettere la nostra vita nelle mani del Signore. Ad affidare a Lui ciò che noi siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti. Una preghiera che esca dall’abitudinarietà. L’adorazione eucaristica, la via crucis, il santo rosario... un momento cercato e ritagliato nella nostra giornata per raccoglierci in preghiera. A volte abbiamo bisogno anche materialmente o di venire in chiesa, o di staccarci dal nostro ambiente abituale e vivere intensamente un momento di preghiera. Il digiuno. Questa pratica di pietà che la Chiesa ci invita ad osservare oggi e il Venerdì Santo, fino ai 60 anni compiuti, insieme all’astinenza dalle carni nei venerdì di quaresima, dai 14 anni compiuti, è una modalità per vivere bene questo tempo. Un richiamo concreto anche nel nostro ritrovarci come famiglia in uno dei momenti più importanti quale è quello del pasto tralasciando alcuni cibi. La Chiesa permette che nei giorni di digiuno ci sia almeno un pasto completo. Ma sta a noi poi avere la saggezza di vivere questo impegno nel digiuno anche da tante cose superflue di cui spesso ci circondiamo. Ricordandoci che questo deve diventare una scuola per tralasciare quello che ci può costare un po’ di sacrificio ma che può essere al tempo stesso anche un beneficio per la salute, o per disintossicarci dalla televisione, da internet, dal fumo, dal coltivare stili di vita che poco hanno a che fare con il nostro essere cristiani. 

 

L’altra formula che il rito dell’imposizione delle ceneri prevede è: “Convertitevi e credete nel Vangelo”. Il Vangelo deve guidarci nell’itinerario di questa Quaresima. Il Vangelo deve portarci a riscoprire il nostro Battesimo, il nostro essere chiamati a vita nuova, che ogni giorno deve rinnovarsi. L’ascolto della Parola sia vissuto in questo tempo favorevole come un’occasione propizia per riscoprire la nostra vocazione di discepoli, bisognosi di misericordia, di passaggio in questo mondo, chiamati a una vita da risorti come Gesù che è morto e risorto per noi. 

 

Ci possono essere di aiuto il libretto della preghiera preparato dalla diocesi e quella farina con vasetto che portiamo nelle nostre case. Una rinuncia, un gesto di attenzione, qualcosa di insolito che ci aiuta a crescere nella fede abbiano il corrispettivo di un cucchiaino di farina messo nel vasetto che riconsegneremo poi il Giovedì Santo perché possa diventare pane per la notte di Pasqua.

 

Per tutti sia un buon cammino quaresimale!