Liturgia della Domenica 14 Dicembre - Il commento di Don Claudio

Terza avvento MatteoDue settimane ci separano dal Natale. La terza domenica di Avvento, si caratterizza con l’invito alla gioia: “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino”. Chi veramente si prepara al Natale del Signore non può non essere pervaso dalla gioia di chi attende Qualcuno di speciale che sta per arrivare! Ce lo insegnano le mamme e i papà che attendono un figlio. Gioia grande e indescrivibile...

Possiamo chiederci se questa gioia pervade anche il nostro cuore o corriamo il pericolo di cadere, una volta di più, nelle ansie delle cose da fare, più che del cuore da preparare. La gioia del Natale può essere arricchita da tanti fattori esterni... che umanamente hanno il loro peso e il loro valore... ma la gioia vera nasce dall’incontro della nostra vita con Colui che, nato per noi, ha aperto una speranza, una certezza... Lui è sempre con noi, è il Dio con noi, il Figlio di Dio cammina sulle nostre strade. Quanto abbiamo bisogno di riscoprire questa verità... soprattutto ai giorni nostri dove tutto sembra dirci il contrario di questo. Dove lo scoraggiamento, la sfiducia, talvolta la bruttura sembrano avere la meglio su quanto Dio ci ha donato con il suo Figlio Gesù!

“Sei tu colui che deve venire?”. Il precursore manda i suoi discepoli a interrogare Gesù. L’austero Giovanni sembra quasi lasciarsi avvolgere dal dubbio... “sei tu o dobbiamo aspettare un altro?”. Il Vangelo di Matteo ricalca quello che era lo spirito che si respirava nel momento in cui scriveva il suo Vangelo. I discepoli del Battista erano ancorati alla certezza di un Messia forte, che non avrebbe fatto sconti, che avrebbe fatto pulizia di tutto ciò che non andava. I discepoli di Gesù battono altri sentieri... accoglienza, misericordia, condivisione! 

“Andate a riferire a Giovanni ciò che udite e vedete...” la profezia di Isaia attuata in Gesù! Forte l’espressione che Gesù usa subito dopo: “Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!”. Gesù motivo di scandalo. Sicuramente un’affermazione che va debitamente inquadrata. Lo scandalo è quella semplicità, mansuetudine e umiltà che egli incarna e di certo va a cozzare con la figura forte del Battista. Gesù sembra non rivestire i panni del Messia che il popolo attende. Ed egli chiede ancora: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto”? Giovanni è l’uomo che prepara la strada. Non una canna debole che si lascia ondulare dal vento, ma l’uomo che fa da cerniera tra l’antico e il nuovo, tra il tempo dell’attesa e il tempo della realizzazione. “Fra i nati di donna non vi è uno più grande di lui... ma il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui”. Gesù, il semplice, il misericordioso, colui che accoglie è più grande del Battista. 

Lasciamoci accompagnare da queste semplici riflessioni per predisporre il nostro cuore ad accogliere il piccolo Gesù, il Messia, Colui che realizza le promesse... facciamolo con il cuore ricolmo di gioia, perché solo Lui è la fonte della nostra gioia!