Liturgia della Domenica - 15 Giugno - Il commento di Don ClaudioAprile

Trinità 2025Nel cammino dell’anno liturgico, la domenica che segue la solennità della Pentecoste, la Chiesa celebra la Santissima Trinità. Mistero grande di fronte al quale in qualche modo tentiamo di dire qualche parola ma difficilmente riusciamo ad entrare in questo quadro d’amore che è la comunione che esiste tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. 

Le letture dell’odierna liturgia ci parlano di Sapienza (libro dei Proverbi), di Speranza (Paolo ai Romani) e di Spirito Santo (Vangelo di Giovanni). 

La Sapienza è presente fin dall’inizio. La Sapienza è Dio stesso che crea, che compie ciò che da sempre accompagna il cammino degli uomini. La Sapienza ci ricorda come nulla è “buttato lì”... come tutto abbia un suo posto, un suo significato, un suo peso. Il perfetto ingranaggio della creazione che anche nel più piccolo essere vivente rende lode alla Sapienza di Dio e ci ricorda che questo mondo, il creato appunto, rientrano in un disegno sapiente di Dio. Dice il salmo 8, con il quale abbiamo risposto alla prima lettura... in questo progetto grandioso, che cosa è mai l’uomo? Che cosa siamo noi di fronte alla grandezza della creazione? In noi, che potremmo essere uno dei tanti esseri animati che popolano il mondo, Dio ha posto un pizzico della sua Sapienza. Ci ha resi poco meno di un dio e di gloria e di onore ci ha coronato, sempre le parole del Salmo 8. In un altro passo della Scrittura, nel libro della Genesi, Dio ci ricorda che a sua immagine ci ha creati. E ci ha creati come esseri in relazione. La Trinità che oggi celebriamo, è il modello sul quale costruire la nostra vita. Il Padre - Dio - è amore, il Figlio, Colui che si è reso visibile, è l’amato e lo Spirito Santo è l’amante... colui che è relazione d’amore. In tutto ciò c’è una relazione d’amore, una comunione d’amore... forse più difficile da capire, non sono le tre Persone in un’unica sostanza ma questo rapporto d’amore che si respira, si vive tra il Padre, il Figlio e lo Spirito che però al contempo viene partecipato a chi si affida, a chi crede in questo mistero d’amore.

Qui potremmo chiederci come viviamo le nostre relazioni? Potremmo interrogarci, come cristiani, su come la comunione d’amore viene tradotta nella vita di tutti i giorni. Quanto l’altro che mi sta vicino, quanto la persona che ho scelto per la vita, quanto i figli che ho generato alla vita, quanto le persone che incontro quotidianamente nei diversi ambiti di vita... sono occasione, oserei dire palestra, per esercitare questa comunione d’amore che trova la sua fonte nella Santissima Trinità. Una settimana fa chiedevo quanto nelle esperienze della quotidianità, invochiamo lo Spirito Santo. Oggi potrei dire... quanto invochiamo la Santissima Trinità, che è forza, potenza, partecipazione alla nostra vita di fede. Ogni giorno, se abbiamo la buona abitudine, di fare il segno della croce, invochiamo sulla nostra vita la presenza della Santissima Trinità. Ogni qualvolta preghiamo con la semplice preghiera del Gloria, ci mettiamo in relazione con la Santissima Trinità. Forse, anche qui, dobbiamo prendere maggior coscienza di questa appartenenza, rivolgerci al Padre, al Figlio e allo Spirito con la certezza che loro ci accompagnano nel nostro cammino. Sia questo il nostro impegno. Riscoprire come fin dal sacramento del Battesimo siamo stati immersi nella Santissima Trinità e come ogni giorno dobbiamo vivere di questa appartenenza.