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Liturgia della Domenica 19 Gennaio - Il commento di Don Claudio
La pagina del Vangelo di Giovanni, che si inserisce in quella che sarà la lettura del Vangelo di Luca per questo anno liturgico, ci porta a Cana di Galilea. Il contesto è quello di uno sposalizio, i protagonisti sono la Madre di Gesù, che nel quarto Vangelo mai viene chiamata con il nome di Maria, Gesù con i primi cinque discepoli (Andrea, Giovanni, Simone, Filippo e Natanaele), i servitori, il maestro di tavola, lo sposo che viene semplicemente citato, e ovviamente gli invitati. Potremmo dire che al centro del brano vi sta la Madre di Gesù anche se, come già ricordavamo sette giorni fa, quanto accade a Cana è una nuova manifestazione del Signore in quanto realizza, dà modo ai primi discepoli, di credere in lui.
È Maria che avverte la situazione spiacevole che si è venuta a creare: “Non hanno vino”. Ma Gesù le risponde in maniera che può sembrare quasi sgarbata: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Quel termine con cui Gesù si rivolge alla Madre è lo stesso che sarà usato dall’evangelista ai piedi della croce e quell’ora di cui parla il Maestro è quella della Pasqua.
Ma Maria non si perde di certo d’animo: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Sono le ultime parole di Maria riportate dal Vangelo, una sorta di testamento. Fare quello che il Figlio suo ci dice. E questi servi compiono quello che il Maestro ordina loro.
Il vecchio, rappresentato da quelle sei anfore di pietra, li presenti per la purificazione rituale, diventano l’occasione perché il nuovo, irrompa nella storia degli uomini. Acqua trasformata in vino. Una religiosità stanca, rappresentata dalle sei anfore, che diventa novità, gioia, segno della festa che il Figlio di Dio è venuto a trasformare.
Tante volte noi siamo come quelle anfore. Che forse preferiamo rimanere vuoti o se ci lasciamo riempire dall’acqua questa fresca non è, non è cristallina... e non lasciamo ancora che la nostra vita venga trasformata in vino. Gesù porta la gioia di un’acqua che viene trasformata in vino. Gesù porta la gioia di una vita che forse stanca, sfiduciata, segnata dalle prove e dalle incertezze... viene trasformata in novità, speranza, certezza!
Numerosi sono gli spunti che possiamo trarre da questa pagina evangelica ma lasciamoci accompagnare dalla certezza che la presenza del Signore nella nostra vita può darle un gusto nuovo, un motivo di gioia e di speranza e, come ci suggerisce Maria, non abbiamo paura di ascoltare quello che il Signore ci dice di compiere, Lui solo può trasformare la nostra vita e riempirla di un sapore nuovo, donandole la certezza della gioia e della festa.