Liturgia della Domenica 21 Dicembre - Il commento di Don Claudio

ElisabettaA pochi giorni dal Natale, la IV domenica di Avvento che celebriamo oggi, è caratterizzata, soprattutto nella pagina del Vangelo di Matteo, dalla figura di Giuseppe. Se solitamente a questo punto del cammino dell’Avvento è Maria ad essere presentata nell’Annunciazione e nell’incontro con la cugina Elisabetta, e quindi nel racconto di Luca, in questo itinerario del primo ciclo triennale dell’anno liturgico, nello scritto di Matteo: è Giuseppe il protagonista. 

Siamo subito dopo la pagina della genealogia che proprio il giorno 17 la liturgia ci fa leggere come incipit del tempo della Novena del Natale. Un lungo elenco di nomi che da Abramo ci porta a Giacobbe, colui che genera Giuseppe!

Giuseppe è l’uomo del silenzio è l’uomo, potremmo dire che in situazioni particolari, viene coinvolto in un sogno, dove un angelo gli parla. 

Quattro i sogni riportati dai testi sacri che si situano tutti nei primi due capitoli del Vangelo, laddove si narra la nascita e i primi mesi della vita del Cristo.

I quattro sogni sono: (1) quello sentito narrare poco fa, Giuseppe invitato a prendere con se’ Maria, dopo il suo pensiero di ripudiarla in segreto; (2) quello che invita la giovane famiglia di Nazareth a rifugiarsi in Egitto per sfuggire all’ira di Erode; (3) quello ancora che, dopo la morte di Erode, lo invita a tornare in Israele e infine (4)  l’invito ad andare in Galilea perché, dopo Erode è il figlio Archelao a fare paura a questo giovane papà di famiglia. 

In nessuno dei quattro Vangeli vengono riportate parole di Giuseppe… come dicevamo egli è l’uomo del silenzio e la sua presenza oggi, in questo tempo di Avvento dovrebbe spronare tutti noi a fare silenzio per predisporci ad accogliere e a contemplare il mistero del Natale. Certamente anche Giuseppe si trova esposto in una situazione non facile. Vorrebbe ripudiare Maria, non esporla al pubblico giudizio… ma in sogno un angelo gli dice: “Non temere Giuseppe!”. Le stesse parole che l’angelo rivolge a Maria nel momento in cui le annuncia la sua maternità. Non temere… umanamente parlando sono situazioni di difficile comprensione, ma nel momento in cui Dio arriva, entra nella nostra vita, ci coinvolge… dobbiamo solo fidarci di Lui. Non temere… 

Come Giuseppe anche noi vogliamo far tesoro della Parola del Signore, ed entrare in questi ultimi giorni di Avvento predisponendo il nostro cuore al silenzio, allo stupore, al fare spazio al Figlio di Dio che si incarna nell’oggi della nostra quotidianità. Siano i prossimi giorni occasione per fare in modo che il Natale sia gioia di un incontro, stupore di un evento, semplicità di cuori. E il Natale del Signore, di Colui che celebreremo nato per noi, doni a tutti e a ciascuno la pace vera che tutti auspichiamo.