Liturgia della Domenica 21 Gennaio - Il commento di Don Claudio

Gesu pescatoreTerza domenica del Tempo ordinario, domenica della Parola di Dio, domenica che si inserisce nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si chiude il 25 gennaio, nella festa della conversione di San Paolo.

 

La prima lettura ci narra della conversione di una città, Ninive. Sarebbe interessante leggere un po’ tutto questo libro di Giona, uno dei 73 libri che compongono la bibbia e che consta di 4 capitoli occupando lo spazio di quattro facciate. Giona non ne vuole sapere dell’incarico che Dio gli affida e va nella direzione opposta ma poi, attraverso alcune avventure o disavventure Giona torna sui suoi passi e annuncia penitenza ottenendo la conversione della città. Lui fa esperienza di Dio e porta l’intera città a Dio.

Passa la figura di questo mondo, ci ha ricordato la seconda lettura, tratta dalla prima lettera di Paolo ai Corinti. E proprio perché non siamo eterni non dovremmo mai dimenticarci di vivere bene ogni giorno della nostra vita. 

Il Vangelo di Marco sembra aver spostato le telecamere per una ripresa della stessa scena narrata da Giovanni una settimana fa. 

Stessa scena anche se a dire il vero le modalità sono un tantino diverse. Qui Giovanni è arrestato. Gesù passa sulla riva del mare di Galilea e chiama in due momenti successivi due coppie di fratelli. 

Due le frasi riportate dall’evangelista: la prima che ci aggancia al testo di Giona: “Convertitevi e credete al Vangelo” e la seconda: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”. 

Per seguire Colui che chiama occorre cambiare il cuore, solo se convertiti potremo accogliere l’invito di chi ci dice “Venite dietro a me”. Ciò che stupisce di questo Vangelo è la risposta data dalle due coppie di fratelli che di certo non erano ragazzini e che sembrerebbero non conoscere il Maestro che passa e chiama. Non è una risposta di parole ma una risposta che si riassume in un avverbio di tempo: subito!

“Venite dietro a me vi farò diventare pescatori di uomini. E subito lasciarono le reti e lo seguirono”. Nemmeno le recuperano, le mollano in acqua, e vanno… Gesù passa e mette in moto le vite. Dove sta la sua forza? Che cosa mancava ai quattro per convincerli a mollare tutto per un mestiere improbabile come convertire, pescare uomini? 

Avevano un lavoro, una casa, una famiglia, la salute, la fede, tutto il necessario, eppure sentivano il morso di un’assenza: cos’è la vita? pescare, mangiare, dormire? E poi di nuovo pescare, mangiare, dormire. Tutto qua? Sapevano a memoria le rotte del lago. Gesù offre loro qualcosa di inaspettato… anche se a ben vedere è un salto nel buio. Eppure… ricordate le 4 del pomeriggio di domenica scorsa? Se l’incontro è uno di quelli che ti segnano nel profondo non puoi non lasciarti coinvolgere fin da subito! Di certo quell’incontro ha segnato la vita di quei pescatori… 

Incontrare Gesù domanda da parte nostra che ci sia una disponibilità a lasciarci raggiungere dalla sua Parola, dalla preghiera fatta cuore a cuore, dal nostro cercare, incontrare e seguire, come dicevamo una settimana fa. 

Lui apre la nostra vita a qualcosa che travalica la nostra quotidianità e ci porta a coniugare quello che noi siamo con il desiderio profondo che è insito in ogni cuore: amare e donare, vivere in pienezza quanto siamo chiamati ogni giorno a sperimentare. Con Lui, anche se talora le incognite sembrano tante, con Lui la vita diventa piena di significato e noi vogliamo seguire Lui, stare al passo con Gesù per diventare ed essere discepoli suoi.