Domenica delle Palme: preghiera in famiglia

domenica palme 1Domenica delle Palme o della Passione del Signore - 5 aprile 2020 Preghiera in casa

La preghiera può essere compiuta in famiglia o personalmente. È opportuno preparare, in un luogo adatto della casa, un crocifisso o un’immagine sacra con accanto una candela accesa.

Uno dei genitori o familiari fa da guida (G.) e altri da lettori (Lett.).

METTIAMO SUL TAVOLO UNA PIANTA O UN DISEGNO CON RAMOSCELLO D’ULIVO O FIORI

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

G. Celebriamo insieme nella gioia questo giorno che il Signore ci dona. Quando ci raduniamo, Egli è in mezzo a

noi. È Lui che ci apre all’ascolto delle Scritture, e ispira le nostre preghiere. In attesa di poter celebrare quanto

prima l'Eucaristia, la nostra famiglia si raduna in comunione con tutta la Chiesa.

Ricordiamo le ultime feste alle quali abbiamo partecipato: Chi era il festeggiato o la festeggiata?

Qual era il motivo della festa? Quali i segni della festa?

L. Sei giorni prima della solenne celebrazione della Pasqua, quando il Signore entrò in Gerusalemme, gli andarono

incontro i fanciulli: portavano in mano rami di palma, e acclamavano a gran voce:

T. Osanna nell’alto dei cieli: Gloria a te che vieni, pieno di bontà e di misericordia.

G. Ci sembrerà molto strano celebrare la domenica delle Palme, che ci introduce alla Settimana Santa, senza la

processione con i rami di ulivo benedetti e la memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme…Eppure anche oggi,

nelle nostre case, vogliamo celebrare la nostra fede, in comunione con tutta la Chiesa. Siamo invitati a esprimere

la nostra gioia interiore che nasce dalla certezza che la vita di Gesù, donata una volta per tutte sulla croce, anche

oggi è accessibile a noi, anche se come i discepoli dubitiamo, come i farisei accusiamo e giudichiamo, come Giuda

dimentichiamo il suo amore.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo (27,30-54)

NARRATORE: Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.

Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere.

Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo:

PERSONA: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!».

NARRATORE: Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano:

PERSONA: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!».

NARRATORE: Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:

GESÙ: «Elì, Elì, lemà sabactàni?»,

NARRATORE: che significa:

GESÙ: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

NARRATORE: Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano:

PERSONA: «Costui chiama Elia».

NARRATORE: E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano:

PERSONA: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!».

NARRATORE: Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. (pausa)

NARRATORE: Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono.

Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:

POPOLO: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Eventualmente si può fare una semplice condivisione del Vangelo.

Possiamo chiederci se noi siamo come quelli che facevano di Gesù motivo di beffa: “scenda dalla croce e noi crederemo in lui”? Oppure siamo come il centurione che ai piedi della croce riconosce in Gesù il Salvatore di tutti?

Credo apostolico: (con le mani nel petto, come quando si canta l’inno nazionale)

Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Preghiere di intercessione. Diciamo: Aiutaci o Signore a rialzarci a nuova vita.

L1. Guarda l’umanità, atterrita dalla paura e dall’angoscia; guarda gli ammalati e i sofferenti, oppressi dalla

solitudine; guarda i medici e gli operatori sanitari, provati dalla fatica. T. Aiutaci o Signore a rialzarci a nuova vita.

L2. Guarda i giovani che questa domenica celebrano la Giornata Mondiale della Gioventù: siano per tutti i popoli

motivo di gioia e di speranza. T. Aiutaci o Signore a rialzarci a nuova vita.

L3. Guarda la nostra comunità abituata negli anni scorsi a camminare insieme dietro la croce di Cristo, agitando i

rami d’ulivo e cantando “Osanna”: riscopra in questi tempi d’isolamento la comunione spirituale profonda che ci

unisce gli uni agli altri e non venga mai meno la voglia di cantare insieme. T. Aiutaci o Signore a rialzarci a nuova

vita.

Si possono aggiungere intenzioni spontanee…

Padre nostro...

G. O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello all’umanità il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto

uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua

passione, per partecipare alla gloria della resurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Mentre si fa il segno della Croce:

G. Il Signore ci guidi nel cammino della Settimana Santa nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Esprimiamo la nostra gioia con un canto significativo fatto insieme.