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Liturgia della Domenica 11 Maggio - Il commento di Don Claudio
Celebriamo oggi la liturgia della IV domenica di Pasqua. Una domenica che sempre si caratterizza per la figura del buon pastore e quindi oggi, in questo contesto, siamo chiamati a celebrare la (62^) Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni.
L’immagine del buon pastore ci dice la famigliarità che esiste tra colui che conosce le sue pecore e soprattutto l’ascoltare, da parte delle pecore, la voce del pastore. L’ascoltare, al di là dell’immagine delle pecore, domanda che ci sia una stretta sintonia tra Colui che parla, tra Colui che annuncia la sua Parola e coloro che sono chiamati ad ascoltare, a far tesoro di quanto viene annunciato. Se questo accade nessuno va perduto, nessuno viene rapito, nessuno perde la ricompensa finale che è la vita eterna. Oggi più che mai c’è bisogno di affinare l’ascolto. Troppe sono le voci che ci vogliono distrarre, che ci vogliono allontanare da Colui che solo può dare la vita eterna e che nutre per ciascuno di noi una cura e un amore particolare.
Di certo quanto ho accennato alla Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni abbiamo pensato tutti noi a coloro che sono chiamati alla vita consacrata, alla vita religiosa, alla vita sacerdotale. Ma a ben vedere la vocazione è qualcosa che riguarda tutti noi. Insieme alla chiamata alla vita per tutti il Signore ha un progetto, un disegno... che Egli desidera sia realizzato. Un tempo si parlava del progetto di vita. Che cosa voglio fare della mia vita? Oggi di certo è assai difficile parlare ai nostri ragazzi in questi termini. Eppure, la chiamata alla famiglia come la chiamata alla vita religiosa... non si improvvisano. Quanti dei nostri ragazzi oggi hanno il coraggio di mettersi in gioco per capire che cosa il Signore voglia da loro. E non si tratta di accontentare il Signore... si tratta di scoprire quello che è il nostro posto nel cammino della vita. Una scelta difficile optare per diventare sacerdoti? E che diremmo nell’affidarsi all’altro per dare vita ad una famiglia, diventando genitori che accompagnano i figli a scoprire a loro volta ciò che il Signore vuole da loro... Di fronte alle tante proposte del mondo che talora sviano i nostri ragazzi dal guardare con fiducia e con speranza alla vita occorre aiutarli a non aver paura di rischiare per le cose che valgono veramente, a non aver paura di rischiare per la promessa di Dio. Una promessa che se ricercata e realizzata non può che renderci autenticamente persone felici. Oggi c’è bisogno di pregare perché i nostri giovani possano con serenità e disponibilità abbandonarsi al Signore nel ricercare la propria strada. Sia essa quella del matrimonio, sia essa quella della vita sacerdotale e ancora in tutte quelle possibilità di realizzazione che in modi diversi ci fanno scoprire la bellezza della vita.
Un ultimo pensiero che in un certo qual modo non ci allontana da queste riflessioni. Non ha alcun significato liturgico ma di certo risponde ad una vocazione. In questa domenica si celebra infatti la Festa della Mamma. Quale grande vocazione la maternità! In un tempo in cui, in nome di un progresso che svuota dei significati più profondi la bellezza della vita, noi vogliamo con forza dire grazie alle nostre mamme per il dono della vita. La legge naturale è troppo seria e precisa per essere stravolta dal nostro voler cambiare le regole....
Un bambino cresce in quello che è l’ambiente degli affetti famigliari, dati da un papà e una mamma, e lì impara a vivere la bellezza di un dono, quello dell’amore, e la grandezza di un dono, quello della fede! In questo contesto si apre alla vita scoprendo la propria vocazione e in questo contesto ancora impara a riconoscere e ad ascoltare la voce del buon pastore che di lui si prende cura facendo si che non si perda.
Preghiamo per i nostri giovani, preghiamo per le nostre mamme e a loro diciamo una volta di più, siano ancora tra noi o ci abbiano preceduto nel cammino della vita, diciamo a loro il nostro riconoscente grazie per come ci hanno atteso, accolto e accompagnato nella scoperta della nostra vocazione.