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Liturgia della Domenica 4 Agosto - Il commento di Don Claudio
Prosegue la lettura del sesto capitolo di Giovanni, iniziata domenica scorsa. “Che cos’è questo per tanta gente? Cosa sono cinque pani e due pesci da condividere con cinquemila uomini?” Dalle domande di sette giorni fa… alle domande di oggi.
Quando sei venuto qua? Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio? Quale segno tu compi perché vediamo e crediamo? Quale opera fai?
Cercare Gesù. Perché cercare Gesù? Per un bisogno temporaneo? Per un problema da risolvere? Quanti lo cercano nella zona di Cafarnao lo fanno perché Lui ha dato loro da mangiare pane, li ha sfamati! Ma è sufficiente sfamare la fame fisica per stare bene? La vita può essere ricondotta ai soli bisogni materiali? Per tanta gente sembra essere solo così, l’unico scopo del proprio vivere… Essi cercano Gesù per quel miracolo della moltiplicazione/divisione dei pani. Gesù invita loro e invita noi a darci da fare per il cibo che non perisce, che dura per la vita eterna. C’è un cibo al quale possiamo accostarci ogni giorno, l’Eucaristia, Gesù pane vivo, e c’è un cibo al quale possiamo attingere in ogni momento… la Parola di Dio.
Seppure probabilmente i contemporanei di Gesù faticavano non poco a comprendere quello che il Signore diceva loro, pur mutuando immagini e parole del tempo… alla fine delle loro richieste dicono a Gesù: “Dacci, sempre questo pane!”. E Gesù dice a loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. Che bella parola quella usata da Gesù: il pane. Quel pane, poca cosa, moltiplicato ha sfamato una moltitudine di gente, avanzandone dodici ceste… chi viene a Gesù, chi cerca Gesù, chi si pone sulle sue tracce, chi lo trova… non può andar via senza essersi sfamato e dissetato.
“Io sono il pane della vita!”. Lui è il senso pieno, il senso ultimo, la risposta alle nostre domande. Chi si nutre di Lui non avrà più fame chi si disseta a Lui non avrà più sete. Gesù pane di vita eterna, farmaco di immortalità. Non abbiamo paura di ricorrere a Lui, di cercarlo, di nutrirci di Lui, di ascoltarlo nella sua Parola. Solo così cresceremo autenticamente come discepoli e troveremo ristoro per le nostre anime.