Veglia Pasquale 2024

sepolcro vuotoNotte veramente beata questa che stiamo celebrando, vivendo, respirando. La luce, il cero pasquale, l’exultet, l’annuncio di Pasqua, l’alleluia, taciuto per oltre quaranta giorni, sono segni esterni che con la loro valenza, la loro immediatezza parlano al nostro cuore. Come hanno parlato, una dopo l’altra, le letture scelte per questa Veglia pasquale. Una veglia che si innesta nella tradizione secolare della Chiesa e prima ancora del popolo di Israele e, ancora, nella storia d’amore che Dio da sempre, dalla creazione, ha voluto intessere con la creatura amata: l’essere umano. 

Cinque letture, i salmi di risposta e il Vangelo. Sono un bagaglio estremamente prezioso che danno luce nuova a questa notte. E forse sarei tentato di pensare a che serve la mia parola, dopo tanta Parola di Dio. Pasqua è una volta di più il ricordare le meraviglie compiute da Dio nel corso del tempo. 

Pasqua è passaggio… Dal nulla all’atto creativo di Dio; dal dono di un figlio alla sua offerta che in Isacco diventa prefigurazione del Cristo; dalla condizione di schiavitù del popolo di Israele alla libertà verso la Terra Promessa; dalle ossa inaridite al cuore nuovo, alla vita nello Spirito. 

Pasqua è il racconto di alcune donne che vanno di buon’ora al sepolcro per compiere un gesto antico di anni e, tra le mille domande, inaspettate si trovano di fronte alla novità di qualcosa di non preventivato: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” … le nostre eterne domande che cozzano contro pietre sepolcrali che si ostinano a tenerci lontano dal mistero che celebriamo… perché si, ci auguriamo buona Pasqua, ma quanto questo augurio, quanto questo annuncio che squarcia l’oscurità, irrompe nella nostra vita, nel nostro quotidiano, in ciò che siamo?

Non abbiate paura! Noi cerchiamo Gesù Nazareno o le nostre giornate si perdono in ricerche che poco o nulla hanno a che fare con lui? Siamo o non siamo depositari di una notizia che non può non cambiarti la vita? Ancora presi dai nostri calcoli su come spostare pietre, su riti talvolta ripetitivi e non vissuti… ci accorgiamo che Gesù è risorto? Non è qui… non è nei nostri ripiegamenti, nelle nostre piccolezze, nel nostro grigiore quotidiano, non è nei cimiteri… ma va cercato fuori, nelle case, per le strade… laddove questa pietra sepolcrale è stata tolta e la vita, l’amore ti dicono che devi vivere da risorto!

È risorto… non restare ammutolito come quelle donne ma come viene detto loro, è un imperativo equivalente ad un ordine, andate e dite, correte e raccontate, diventate annunciatrici dei discepoli impauriti, spaventati e nascosti… 

Fratelli e sorelle celebrare questa veglia vuol dire una volta di più prendere coscienza che siamo destinatari di un annuncio che non può rimanere racchiuso fra quattro mura…, che non può essere il risultato di una tradizione che se non stiamo attenti corre il rischio di puzzare di muffa… Egli è il Vivente, Egli è Colui che ha vinto la morte e ha spalancato una prospettiva, un senso, un significato nuovo a questo nostro vivere.

Dirci questa notte buona Pasqua altro non è che dirci... dai, coraggio, non aver paura... comincia a correre, a dire, a raccontare, a testimoniare con la tua vita che il Signore è risorto! Torniamo alle nostre case con la luce del Risorto nel cuore e negli occhi. Doniamo il sorriso che nasce dalla certezza che Gesù è risorto! Non abbiamo paura di correre nella quotidianità del nostro essere famiglia, del nostro essere uomini e donne impegnati nel lavoro, nel nostro essere amici nel tempo libero, nello sport, nella condivisione della quotidianità. 

Buona Pasqua a questa comunità di San Pio X. Buona Pasqua ai suoi anziani, alle famiglie, ai giovani e ai ragazzi che ci sono… ma talvolta dobbiamo incoraggiarli ad entrare in questa staffetta di annuncio. 

Buona Pasqua a chi si sforza di credere e a chi forse si è arreso alla mentalità di questo mondo. Buona Pasqua a quelli che nonostante gli anni non si stancano di correre per portare il testimone della Risurrezione e buona Pasqua a quanti nonostante la giovane età si sono seduti lungo la strada e faticano non poco a tenere il passo. 

Il Signore risorto ci invita a non arrenderci, ma a continuare il nostro impegno di annuncio con la vita, con le parole, con il nostro tenere alto lo sguardo verso le cose di lassù dove Lui ci ha preceduti e attende tutti noi.