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Liturgia della Domenica 20 Luglio - Il commento di Don Claudio
È il tema dell’accoglienza quello che scaturisce dalla prima lettura di oggi (Genesi) e dal Vangelo di Luca. Abramo e Marta. Quest’ultima accoglie il Signore Gesù e con molta probabilità, anche se il testo non è dettagliato in ciò, accoglie anche coloro che lo accompagnavano. Del resto, il brano si apre con la sottolineatura mentre erano in cammino. Marta lo ospitò. Ma nel quadretto famigliare non è presente solo Marta che in quell’ospitare ci mette tutta se stessa. C’è una sorella di nome Maria. Quest’ultima, seduta ai piedi del Signore, lo ascoltava. Le potremmo definire due modalità diverse di accoglienza. Nella figura di queste due sorelle, sono racchiuse due dimensioni, il servizio, la carità e l’ascolto… che, attenzione, non sono in contrapposizione. Quante volte si è dibattuto sul fatto se sia più importante il servire, il fare, la vita attiva o l’ascoltare, il pregare, la vita contemplativa. Se Marta si spazientisce quasi a voler riprendere Gesù, è perché probabilmente ciò che fa non lo fa nello spirito giusto. “Tu ti affanni e ti agiti per molte cose”... Gesù la coglie in quel suo tratto che la allontana dall’accoglienza, dall’ospitalità, vissuta nella giusta dimensione. Quante volte anche noi ci diamo da fare, siamo disponibili, concretamente ci spendiamo per gli altri ma... alla fine ci accorgiamo restiamo con un po’ di amaro in bocca. È importante accogliere mettendo in campo tutte le nostre doti e qualità, ma ciò non è sufficiente. La cosa di cui c’è bisogno è l’ascolto, il saper ritagliarsi del tempo per dare spessore, per nutrire il nostro operare. Quando corriamo troppo, quando siamo preoccupati delle cose da fare, corriamo il pericolo di affannarci e agitarci senza arrivare a vivere nel più profondo di noi stessi ciò che comporta quel servire, accogliere, darci da fare. La preghiera, la riflessione, l’ascolto... diventano l’anima di quello che poi siamo chiamati a vivere. Sulla carità, ci ricorda il capitolo 25 di Matteo, tutti saremo giudicati, ... e a maggior ragione noi cristiani dobbiamo riempire di significato questa carità; l’altro che va accolto, è Gesù stesso. E Gesù va accolto con il silenzio e l’ascolto, va accolto con quella disponibilità che si rende concreta nei piccoli gesti quotidiani di carità.