Liturgia della Parola - Domenica 18 Novembre

gesu nubiPer custodire la fiducia nel domani, il Signore ci invita a nutrirci della sua Parola, l’unica realtà capace di reggere la sfida del tempo, e di colmare un’attesa che può diventare snervante e inquieta.

«VEDRANNO IL FIGLIO DELL’UOMO VENIRE SULLE NUBI»

In cammino con la Chiesa verso il Regno, tutti noi cristiani possiamo sperimentare, nella liturgia, l’approssimarsi di un cammino che si conclude, che coincide con il termine dell’anno liturgico ormai prossimo. In questo concludersi siamo invitati a leggere non una fine da temere, ma una realizzazione in Dio nella quale possiamo cogliere, specialmente in questa domenica, motivi di gioia e di speranza. Le letture bibliche ce li presentano, ognuna dalla sua angolazione specifica. Il profeta Daniele, guardando al futuro con positività e fiducia esclama: «Allora si salverà il tuo popolo, tutti gli iscritti nel libro» (I Lettura). Gesù stesso, in quello che nel Vangelo di Marco viene definito «discorso escatologico», dichiara solennemente il compiersi delle profezie dell’Antico Testamento per il popolo eletto che ora si attuano nella Chiesa: «Il Figlio dell’uomo... riunirà dai quattro venti gli eletti, dall’estremo della terra fino all’estremo del cielo» (Vangelo). 

L’autore della lettera agli Ebrei descrive il Cristo seduto alla destra di Dio, definitivamente vittorioso su tutti i suoi nemici posti come sgabello sotto i suoi piedi (II Lettura). Non c’è spazio per la paura.